Isoledipensiero (2011)
Isole di Pensiero, prodotta in un arco creativo di due anni (2008-10), è un’opera di quattordici brani realizzata grazie alla riscoperta e all’uso di strumenti elettronicivintage, quasi totalmente di progettazione e produzione italiana, a partire dal 1969 - se si esclude l’organo Hammond (patrimonio dell’umanità!) la cui progettazione risale agli anni 30 del secolo scorso - fino al 1982 circa, ad opera di aziende quali Farfisa, Elka, Gem, Crumar, Siel, Davoli, ecc. Questa strumentazione, difficilmente riscontrabile nel suo insieme in una configurazione così variegata e numerosa come quella qui utilizzata (oltre trenta esemplari) fra organi elettronici, sintetizzatori, piani elettrici, tastiere violini e quant’altro, grazie alle tecniche di registrazioni attuali, si rivela assai ricca di risorse a loro volta portatrici e generative di imprevedibili soluzioni compositive. Non si è voluto però rinunciare a quel suono, quella struttura e a quell’estetica che grazie a compositori e gruppi quali Tangerine, Kraftwork, Tomita, Carlos, ecc. , hanno segnato un’epoca. Non è infatti un caso che ben sette brani su quattordici siano “omaggi” a compositori e gruppi ritenuti maggiormente rappresentativi e fondamentali per la mia formazione musicale.
La connotazione dell’opera nella sua globalità è decisamente quella di un work in progress. Infatti è difficile poter decretare l’avvenuta compiutezza ed esaurire, in pochi brani, tutte le possibilità di indagine e di sperimentazione che hanno contrassegnato un periodo storico della musica elettronica e che, altresì, un simile progetto lascia intravedere, proprio per l’alto potenziale di suggestioni e prospettive di orizzonte estetico, tecnico e compositivo che la combinazione di queste risorse nella loro globalità articolatoria può permettere ancora oggi di evocare, scoprire e riscoprire, in un affascinante e sfumato confine tra ricerca sonora e pensiero compositivo.
Ascolto dell'opera:
Omaggio ai Tangerine dream
Ascolto dell'opera:
Omaggio ai Tangerine dream
Isoledipensiero II (2011)
Questo lavoro - "Isole di pensiero II", opera di nove brani - prosegue la ricerca intrapresa con quello precedente, ovvero la valorizzazione di sonorità ottenute mediante l'apporto di rarissimi synt italiani degli anni 70.
Ascolto dell'opera:
Ascolto dell'opera:
O Fortuna (C. Orff)
Chramer, gip die varwe mir (C. Orff)
In Paradisum (G. Fourè)
Isoledipensiero III (2012)
E' la prosecuzione dei precedenti I e II ma, rispetto a questi, qui si restringe il campo d'azione a pochi synth utilizzati per la produzione di ogni singolo brano, nella prospettiva di una dimensione sempre più unitaria verso una sorta di synth/monografia.
Infatti, per ogni brano, si usano due, massimo tre synth, sempre rigorosamente di progettazione e costruzione italiana, evidenziando e valorizzando le caratteristiche progettuali e sonoro-articolatorie che influenzano e interagiscono con l'evoluzione formale/strutturale del divenire compositivo.
Anche in questa fase del work in progress non si rinuncia alla citazione di brani tratti dalla letteratura storicizzata (Schubert, Brahms e temi popolari) denominati come "Pensieri fermi", ma pur sempre proiezioni creative di rilettura, di un ri-creare, di un ri-vivere, e, proprio per queste ragioni, sempre più isole di pensiero.
Omaggio C.C.
Pensieri fermi (2012)
Ascolto dell'opera:
Parte I (Omaggio a Tomita, sempreVerdi)
Parte II (Omaggio a Tomita parte II)
Parte III (Omaggio a Tomita parte III)
Parte IV (O Fortuna, C. Orff)
Parte V (Chramer, gip die varwe mir, C. Orff)
Parte VI (In Paradisum, Requiem, G. Fourè)
Parte VII (Epilogo, Requiem, G. Fourè)
Parte VIII (Pensieri fermi, Du bist die Ruh, F. Schubert)
Parte IX (Pensieri fermi II, Ich schell mein Hom ins Jammertal, J. Brahms)
Parte X (Pensieri fermi III, Popolare scozzese, Greensleevs)
Parte XI (Sanctus, Requiem, G. Fourè)
Isoledipensiero IV - In canto (2013)
Pensieri fermi (2012)
Ascolto dell'opera:
Parte I (Omaggio a Tomita, sempreVerdi)
Parte II (Omaggio a Tomita parte II)
Parte III (Omaggio a Tomita parte III)
Parte IV (O Fortuna, C. Orff)
Parte V (Chramer, gip die varwe mir, C. Orff)
Parte VI (In Paradisum, Requiem, G. Fourè)
Parte VII (Epilogo, Requiem, G. Fourè)
Parte VIII (Pensieri fermi, Du bist die Ruh, F. Schubert)
Parte IX (Pensieri fermi II, Ich schell mein Hom ins Jammertal, J. Brahms)
Parte X (Pensieri fermi III, Popolare scozzese, Greensleevs)
Parte XI (Sanctus, Requiem, G. Fourè)
Isoledipensiero IV - In canto (2013)
Opera
di musica elettronica articolata in sette episodi, quarta release di
ISOLEDIPENSIERO, è fortemente caratterizzata da un sottile equilibrio fra
slancio istintivo e razionalità progettuale.
Il compiacente
protrarsi ambiguo ed enigmatico di uno sfumato confine tra intelletto e
fantasia diventa il tratto stilistico decisivo: quando la dimensione
intellettuale rischia di orientare il volgere compositivo verso inopportune
derive strutturalistiche, ecco che l'istinto creativo muove imprevedibili pulsioni connesse alla volontà
di trasmettere emozioni, fino a spingersi, sempre in modo discreto e controllato,
all’adozione di stilemi tipici di una estetica "popolar" anni 70 (Tangerine Dream, Kraftwerk e Genesis i
riferimenti piú evidenti).
Sovrapposta a questa sorta di
dicotomia, oltre all'integrale utilizzo di materiale sonoro esclusivamente elettronico
- caratteristica principale dell'autore impegnato anche in quest’opera nella riscoperta e valorizzazione di
sintetizzatori vintage di fabbricazione italiana (come da anni) – trovano
spazio distesi e lineari vocalizzi di masse corali riprodotti da un vecchio Mellotron. La cifratura timbrica globale
viene così arricchita e levigata mediante la rievocazione dello strumento più naturale a
disposizione dell'uomo, la voce, che si intreccia e si contrappone con le
imprevedibili e puntillistiche proiezioni articolatorie del weird sound generator.
Isoledipensiero V - Canto di Prog (2015)
L'opera "Isoledipensiero V", anche sottotitolata "Canto di Prog", trova la sua cifra in una dimensione timbrico/compositiva ispirata ai colori e alle suggestioni "progressive" grazie all'utilizzo di strumenti che hanno caratterizzato il suono di quest'epoca della storia del rock: l'organo Hammond, il Mellotron, l'Eminent; sintetizzatori quali il minimoog e l'Arp Odyssey; piani elettrici come il Rhodes e il Pianet. Questi strumenti, tutti rigorosamente autentici e d'epoca, vengono affiancati ai già noti set-up tastieristici di fabbricazione italiana che fin dal principio hanno caratterizzato sia l'opera nella sua globalità che lo stile dell'autore. A segnare principalmente questa quinta release di ISOLEDIPENSIERO sono fondamentalmente più anime che interagiscono e convivono: la collaborazione con la violinista Gemma VATIERO (nel brano "string from outer sapce") ed una dimensione elettroacustica caratterizzata dalla manipolazione di "spettromorfologie" riconducibili ad una indagine sonora di tipo "colto", tipica della musica elettronica del secolo scorso. Quest'ultima costituisce uno sfondo nel quale possono stagliarsi tempi composti (tipici prog) e intuizioni melodiche anche di matrice popolare.
Ascolto dell'opera
Canto di Prog
Lunedì dell'Angelo
Vogliolaluna
String from outer space
Flashback
Piano on aip
Back flash
Tour over
Isoledipensiero VI - D'Istanti (2017)
Ascolto dell'opera
Intro
D'Istanti
Epilogo
Ascolto dell'opera
Canto di Prog
Lunedì dell'Angelo
Vogliolaluna
String from outer space
Flashback
Piano on aip
Back flash
Tour over
Isoledipensiero VI - D'Istanti (2017)
Per Flauto, Sintetizzatori e dispositivi elettronici.
Con atmosfere sospese tra elettroacustica, musica
cosmica ed elettro pop, «D’istanti»
non rinuncia (anzi, se ne avvale come tratto distintivo e caratterizzante) ad
una commistione tra l’esplorazione elettronica- anche mediante l’impiego di supporti
analogici pre-internet, oltre alle tecnologie digitali più attuali - e
l’approccio strutturale alla composizione volto al recupero di una sorta di
dimensione tonale.
Il titolo incarna infatti il doppio senso «distanti» e «di istanti»: il primo inteso come divario (distanza) tra i vari approcci creativi (anche
apparentemente incompatibili fra loro), il secondo volto alla concretizzazione
e valorizzazione «di istanti»
istintivo/creativi in contrasto sinergico con l’approccio più
sistemico/progettuale della pianificazione compositiva nella sua cifra più
strutturale, intesa anche come impiego di tecniche legate a manipolazioni di
materiali sonori, a trasformazioni e sviluppi tematici che si avvalgono di
arcaici processi fiammingo/contrappuntistici.Ascolto dell'opera
Intro
D'Istanti
Epilogo
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Il work in progress "Isoledipensiero" viene presentato per la prima volta in versione live al Bainait di Montecchio Emilia il 23 febbraio 2013. I sintetizzatori utilizzati, coerentemente con lo spirito che anima l'intero progetto, sono tutti rigorosamente italiani: Siel Cruise, Jen SX 1000, Proton MX (artigianale autocostruito). Nel setup sono stati inseriti il Theremin e il WSG della modenese "Elettrorama".
Seconda performance live di "Isoledipensiero" presso il BAINAIT-ARCI di Montecchio Emilia il 12 ottobre 2013: